giovedì 26 settembre 2013

TRIDUO AI SANTI ARCANGELI

Dal 26 al 28 settembre.

1° Giorno:

A San Michele Arcangelo:
Principe delle schiere celesti, vincitore sul drago infernale, Tu hai ricevuto da Dio la forza ed il potere di annullare con l’umiltà l’arroganza del principe dell’oscurità. Insistentemente Ti supplichiamo affinché possiamo ottenere da Dio un cuore veramente umile, ferma fedeltà nell’adempiere la volontà di Dio e grande fortezza nella povertà. Quando ci presenteremo davanti a Dio per il giudizio, vieni in nostro soccorso affinché non vacilliamo!

2° Giorno:
A San Gabriele Arcangelo:
Angelo dell’Incarnazione, fedele messaggero di Dio, apri le nostre orecchie così che possiamo sentire anche i suggerimenti più lievi ed i richiami della grazia che provengono dall’ amabilissimo cure di Nostro Signore. Ti supplichiamo di rimanere sempre con noi, così che, comprendendo bene la Parola di Dio e la Sua ispirazione, possiamo obbedirgli nell’adempiere docilmente ciò che Dio vuole da noi. Fa’ che possiamo essere sempre pronti e vigili. Possa il Signore, quando vieni, non trovarci addormentati!

3° Giorno:
A San Raffaele Arcangelo:
Tu sei la lancia ed il balsamo del divino amore. Trafiggi il nostro cuore e deposita al suo interno un amore ardente per Dio. Possa questa ferita non rimarginarsi mai affinché ci faccia perseverare giornalmente nel sentiero della carità e dell’amore. Fa’ che possiamo conquistare ogni cosa con l’amore!

Per tutti i giorni:
San Michele Arcangelo, “chi come Dio”       
R./ prega per noi!
San Gabriele Arcangelo, “forza di Dio”        
R./ prega per noi!
San Raffaele Arcangelo, “medicina di Dio” e protettore  dei viaggiatori                                         

R./ prega per noi!


lunedì 23 settembre 2013

La carità non è un semplice assistenzialismo, dice Papa.

Foto: News.Va
“Qui sentiamo in modo forte e concreto che siamo tutti fratelli", afferma il Papa all’inizio del suo discorso, "nessuno qui è migliore dell'altro"."L’unico Padre è il Padre nostro celeste, e l’unico Maestro è Gesù Cristo ... e guardando Gesù si vede che Lui ha scelto la via dell’umiltà e del servizio, la via della carità”.
“La carità non è un semplice assistenzialismo e nemmeno un assistenzialismo per tranquillizzare le coscienze. No, quello non è amore: quello è negozio, eh?, quello è affare. L’amore è gratuito. La carità, l’amore è una scelta di vita, è un modo di essere, di vivere; è la via dell’umiltà e della solidarietà. Non c’è un’altra via, per questo amore”.
Ma non basta guardare a Gesù, dice Papa Francesco, bisogna seguirlo. E qui una raccomandazione forte: “Non possiamo seguire Gesù sulla via della carità se non ci vogliamo bene prima di tutto tra noi. E’ necessario fare le opere di misericordia con misericordia! Le opere di carità con carità”:
“La società italiana oggi ha molto bisogno di speranza, e la Sardegna in modo particolare. Chi ha responsabilità politiche e civili ha il proprio compito, che come cittadini bisogna sostenere in modo attivo. (…) Ma come Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte che è quella di seminare la speranza con opere di solidarietà, sempre cercando di collaborare nel modo migliore con le pubbliche istituzioni, nel rispetto delle rispettive competenze”.
Seguendo Cristo sulla via della carità, è possibile seminare speranza:
“Sapete? A volte si trova anche l’arroganza nel servizio ai poveri! Sono sicuro che voi l’avete vista: quell'arroganza nel servizio a quelli che hanno bisogno del nostro servizio. Alcuni si fanno belli, si riempiono la bocca con i poveri; alcuni strumentalizzano i poveri per interessi personali o del proprio gruppo. Lo so, questo è umano, ma non va bene! Non è di Gesù, questo. E dico di più: questo è peccato! E’ peccato grave, perché è usare i bisognosi, quelli che hanno bisogno, che sono la carne di Gesù, per la mia vanità. Uso Gesù per la mia vanità: e questo è peccato grave! Sarebbe meglio che queste persone rimanessero a casa!”. Alla fine, in un clima di grande gioia, il saluto del Papa personale, affettuoso, con ciascuno dei presenti che parlano con lui e gli consegnano lettere e piccoli doni e ancora un momento di preghiera comune recitata a voce alta da Francesco che conclude con la benedizione. Ma c’è un fuori programma: prima di lasciare la Cattedrale il Papa riceve il saluto e l'abbraccio caloroso delle religiose di tante congregazioni. In particolare alle suore di clausura Francesco dice:

“Voi siete il sostegno della Chiesa, il sostegno spirituale della Chiesa. Andate avanti con questa certezza. Il Signore vi ha chiamate per sostenere la Chiesa, con la preghiera, con la grande preghiera".


XXV DOMENICA DEL T.O - ANNO (C)

Informazioni  basiche:
- Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti;
- Colletta –  amare e servire Dio come unico Signore.
- Letture: Am 8, 4-7; Sl 112; 1 Tm 2,1-8; Lc 16, 1-13

“Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne”.


·       La ricchezza disonesta sono i beni terreni. Questi devono essere usati per fare legami di amicizie verso gli altri;
oppure, devono essere usati per manifestare la carità/l’amore verso  il prossimo.
Sono questi gesti d’amore che diventano per noi cristiani garanzie per entrare nelle dimore eterne, o sia, nel Regno dei Cieli;

·       La scaltrezza dell’amministratore è fare questi legami per mezzo dei beni terreni. Trasportando ciò alla nostra vita, anche noi dobbiamo fare lo stesso: questi beni, se ne abbiamo, dovremmo usarli per i beni degli altri. Spesso, siamo con i nostri cuori attaccati ai questi beni e non riusciamo a mettere in pratica questi gesti di carità. 

Dio, per mezzo del profeta Amos, condannò questo atteggiamento meschino: gli avari vogliono dominare i poveri; per loro, i poveri sono come aggetti ad usare, sono come istruenti della loro cupidigia.


L’oppressione dei poveri  è uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio! Perché Lui ama i poveri e vuole che tutti gli uomini siano salvati. 

Il Papa invita alla preghiera per la pace dopo l'attentato in una chiesa in Pakistan, 81 i morti.

Concludendo la visita a Cagliari, durante l’ultimo incontro con i giovani, informato del grave attentato contro una chiesa in Pakistan, il Papa ha esortato alla preghiera e a percorrere vie di pace. Papa Francesco ha invitato tutti a costruire in prima persona “un mondo migliore e di pace”:
“Oggi in Pakistan, per una scelta sbagliata, di odio, di guerra, è stato fatto un attentato e sono morte 70 persone. Questa strada non va, non serve. Soltanto la strada della pace, che costruisce un mondo migliore. Ma se non lo fate voi, se non lo fate voi, non lo farà un altro, eh? Questo è il problema, e questa è la domanda che io vi lascio: ‘Sono disposto, sono disposta a prendere una strada per costruire un mondo migliore?’. Soltanto quello. E preghiamo un Padre nostro per tutte queste persone che sono morte in questo attentato in Pakistan ...”.
E ha concluso:

“Che la Madonna ci aiuti sempre a lavorare per un mondo migliore, a prendere la strada della costruzione, la strada della pace e mai la strada della distruzione e la strada della guerra”.

Attentato alla chiesa di Peshawar – Pakistan

La comunità cristiana è ancora sotto shock per la strage di ieri a Peshawar, nel nord del Pakistan, dove due attentatori suicidi si sono fatti esplodere all'esterno di una chiesa protestante provocando un centinaio di morti e oltre 130 feriti, alcuni dei quali gravi. Unanime la condanna di leader religiosi - cattolici, protestanti, musulmani - che pregano per le vittime e per i loro familiari. In una nota della Conferenza episcopale (Pcbc), a firma del presidente mons. Joseph Coutts - arcivescovo di Karachi - si esprime una "ferma condanna" nei "termini più forti" per quello che viene definito un "attacco verso uomini, donne e bambini innocenti". In varie città del Paese si sono tenute manifestazioni di protesta contro l'attacco kamikaze, rivendicato dal gruppo estremista islamico Jandullah, già noto in passato per attacchi contro la minoranza sciita e la morte di nove alpinisti stranieri - impegnati nella scalata dell'Himalaya - nel giugno scorso.
Foto di Asia News
Ieri mattina, al termine della funzione domenicale, due kamikaze si sono fatti esplodere nei pressi della chiesa protestante di Tutti i Santi a Kohati Gate, a Peshawar, capitale della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, nel nord del Pakistan. Lo storico edificio, costruito nel 1883 prendendo spunto dalle moschee, è rivolto verso la Mecca e costituisce un edificio simbolo del tentativo di pace, armonia e convivenza pacifica fra la maggioranza musulmana e la minoranza cristiana. Al momento dell'attacco - favorito dalle scarse misure di sicurezza predisposte dalle autorità locali, nonostante l'edificio sorga in quella che viene considerata la "zona rossa" - erano presenti almeno 600 persone.
Nel suo messaggio il presidente dei vescovi pakistani parla di gesto "vergognoso e codardo" ed esprime dolore per la predita di "così tante vite innocenti" e "solidarietà" alle famiglie. Il prelato annuncia inoltre la chiusura di tutti gli istituti educativi cristiani dal 23 al 25 settembre "in segno di lutto e protesta". Mons. Coutts invoca inoltre "speciali preghiere" per "quanti sono stati martirizzati e i feriti", lanciando al contempo un appello all'intera comunità cristiana perché "mantenga la calma ed eviti gesti violenti". Egli si rivolge infine al governo, perché "prenda tutte le misure necessarie per catturare i responsabili" e misure urgenti per "proteggere i luoghi di culto delle minoranze religiose" contro attacchi che hanno raggiunto "proporzioni allarmanti".
Solidarietà e condanna viene espressa anche da altri leader cristiani e musulmani. Il vescovo di Islamabad/Rawalpindi mons. Rufin Anthony parla di "evento terribile" per un Paese "piagato dal terrorismo". "Le minoranze vivono in condizioni di insicurezza a causa delle politiche governative" aggiunge il prelato, che invita i cristiani "a protestare in modo pacifico e a non provocare incidenti" a fronte di un momento in cui è "necessaria la massima unità". Oggi, fra l'altro, gli attivisti di Apma - come annunciato ieri da Paul Bhatti ad AsiaNews - terranno un'imponente (ma pacifica) manifestazione a Islamabad.
Cordoglio viene espresso da Maulana Tahir Ashrafi, presidente del Consiglio degli ulema, il quale sottolinea la vicinanza "ai nostri fratelli e sorelle cristiani". "È vergognoso che il governo - aggiunge il leader musulmano - non riesca a proteggere le minoranze in Pakistan", la cui Costituzione prevede "la tutela dei loro diritti". "Chiediamo - conclude - che le minoranze siano protette". Di scena "devastante" parla infine p. Chand Gill, sacerdote a Peshawar, la cui parrocchia si trova poco distante dalla zona dell'attentato. "L'ondata di violenze e terrorismo - aggiunge - cresce inarrestabile".  
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97% professa l'islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo ed è il secondo fra i Paesi musulmani dopo l'Indonesia. Circa l'80% è musulmano sunnita, mentre gli sciiti sono il 20% del totale. Vi sono inoltre presenze di indù (1,85%), cristiani (1,6%) e sikh (0,04%). Le violenze contro le minoranze etniche o religiose si verificano in tutto il territorio nazionale, in particolare i cristiani da tempo obiettivo dei fondamentalisti islamici. Decine gli episodi di violenze, fra attacchi mirati contro intere comunità - come avvenuto a Gojra nel 2009 o alla Joseph Colony di Lahore nel marzo scorso - o abusi contro singoli individui, spesso perpetrati col pretesto delle leggi sulla blasfemia che finiscono per colpire vittime innocenti (ultimo il caso della minorenne cristiana Rimsha Masih).

Il nuovo Prefetto della Congregazione del Clero: Monsignor Beniamino Stella

Mons. Beniamino Stella.
Quella di oggi è stata una giornata significativa nella ridefinizione della “squadra di governo” della Curia di Roma. Sono in totale sette le nomine effettuate da papa Francesco nell’ambito dei Dicasteri Vaticani, cui si aggiungono le designazioni di due nuovi nunzi apostolici.
Il primo cambiamento in Curia si registra con la rinuncia, per raggiunti limiti di età, del Penitenziere Maggiore, il cardinale Manuel Monteiro de Castro, cui succede il cardinale Mauro Piacenza, finora prefetto della Congregazione per il Clero.
Nell’ambito della Congregazione del Clero, il nuovo Prefetto sarà monsignor Beniamino Stella, arcivescovo titolare di Midila, finora presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica; confermato invece, per la medesima Congregazione, monsignor Celso Morga Iruzubieta, arcivescovo titolare di Alba Marittima; segretario per i Seminari sarà invece monsignor Jorge Carlos Patrón Wong, finora vescovo di Papantla, che è stato elevato alla dignità di arcivescovo.
Per quanto riguarda la Congregazione per la Dottrina della Fede, il Santo Padre ha nominato monsignor Joseph Augustine Di Noia (Arcivescovo titolare di Oregon City, finora Vice Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei") in qualità di Segretario Aggiunto, e monsignor Giuseppe Sciacca, vescovo titolare di Fondi e Segretario Aggiunto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, in qualità di Consultore. Nella stessa Congregazione, il Papa ha confermato: monsignor Gerhard Ludwig Müller, arcivescovo emerito di Regensburg, in qualità di Prefetto;  monsignor Luis Francisco Ladaria Ferrer, arcivescovo titolare di Tibica, in qualità di Segretario.
Nella Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, il Pontefice ha confermato Prefetto il cardinale Fernando Filoni; Segretario monsignor Savio Hon Tai-Fai, Arcivescovo titolare di Sila; Segretario Aggiunto monsignor Protase Rugambwa, Arcivescovo-Vescovo emerito di Kigoma; ha inoltre confermato i Membri ed i Consultori.
Nuovo Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi è monsignor Lorenzo Baldisseri, Arcivescovo titolare di Diocleziana, finora Segretario della Congregazione per i Vescovi.
Nuovo Nunzio Apostolico e Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica è monsignor Giampiero Gloder, Consigliere di Nunziatura, Capo Ufficio con incarichi speciali nella Segreteria di Stato, che il Papa ha elevato ad arcivescovo con titolarità della sede di Telde.
Nuovo Nunzio Apostolico in Germania, sarà monsignor Nikola Eterović, Arcivescovo titolare di Cibele, finora Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
Nuovo Nunzio Apostolico in Sierra Leone sarà monsignor Miroslaw Adamczyk, Arcivescovo titolare di Otricoli, Nunzio Apostolico in Liberia e in Gambia.
Il Santo Padre ha infine nominato Delegato della Sezione Ordinaria dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, monsignor Mauro Rivella, del Clero dell’arcidiocesi di Torino.


 (Zenit.org

A SAN MICHELE ARCANGELO

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii nostro aiuto contro la malvagità e le insidie del diavolo. Che Dio eserciti su di lui il suo dominio, preghiamo supplichevoli: e tu, o Principe della milizia celeste, col divino potere  ricaccia nell'inferno Satana  e gli altri spiriti maligni che si aggirano  per il mondo per perdere le anime. Amen.

San Michele Arcangelo, “chi come Dio” 
R./ prega per noi!
San Gabriele Arcangelo, “forza di Dio”  
R./ prega per noi!
San Raffaele Arcangelo, “medicina di Dio” e protettore dei viaggiatori.     

R./ prega per noi!


domenica 22 settembre 2013

PREGHIERA PER LE VOCAZIONI SALVISTE

Padre Santo, contempliamo le spighe che biondeggiano nei campi e sono pronte per la mietitura, e noi, obbedienti alla Parola del Figlio Tuo, ti supplichiamo di fare dono, alla nostra Fraternità, di numerose e sante vocazioni. Suscita o Padre, servi e serve di Gesù Salvatore, laici, religiosi, religiose e sacerdoti secondo il tuo cuore, affinché siano una Lode a Dio con la loro vita, annunciatori credibili del Vangelo,  capaci di celebrare con splendore il Mistero Pasquale  nella grazia dell’effusione del Tuo Spirito e di spendersi senza riserve per la santità di ogni persona umana e per l’edificazione della Chiesa.  Amen.




PREGHIERA ALLA PROVVIDENZA SANTISSIMA

Provvidenza santissima dell’Eterno, Onnipotente e misericordiosissimo Dio, che a tutto hai provveduto e provvederai per il nostro bene: provvedi Tu, a tutti nostri bisogni, così credo, così spero, sia fatta sempre la tua santissima volontà. Amen.