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sabato 12 ottobre 2013

12 ottobre: Nostra Signora Aparecida, Regina del Brasile.

A cosa si deve l’attribuzione del nome di “Aparecida” (Apparsa), all’Immacolata Concezione?

Tutto ebbe inizio nel XVIII secolo, quando alcuni pescatori, che come di consueto gettavano le loro reti nel fiume Paraiba, presso San Paolo, sollevarono, un giorno del 1717, una statua decapitata nel mezzo della loro rete... Lanciando nuovamente il loro arnese, ritirarono la testa della statua. Si accorsero, allora, che si trattava di una Vergine Nera... La leggenda dice che quando i pescatori portarono a terra il suo corpo, poi la testa, la bella siluette della Vergine Aparecida divenne estremamente pesante, tanto che non riuscirono a trascinarla in nessun posto.
A partire da quel momento, nella tradizione brasiliana, la Vergine Aparecida (Apparsa), sotto il nome di Immacolata Concezione, divenne la Santa Madre, patrona delle donne gravide e dei neonati, dei fiumi e del mare, dell’oro, del miele, della bellezza e della seduzione. Lungo gli anni, la devozione alla Vergine della Immacolata Concezione “Aparecida” divenne sempre maggiore, e furono ottenute molte grazie. Nel 1737, il vicario di Guaratinguetà fece costruire una cappella per i fedeli.


Una gigantesca Basilica per la Santa Protettrice del Brasile
Nel 1834, fu iniziata la costruzione di una chiesa più grande, che divenne, più tardi, la “Vecchia Basilica”, quando, nel 1955, furono iniziati i lavori della gigantesca “Basilica nuova”. Nel 1884, per decreto del Vaticano, in occasione della commemorazione del cinquantenario della proclamazione del dogma della Immacolata Concezione, Nossa Signora Aparecida fu incoronata dall’Arcivescovo di San Paolo, alla presenza del Nunzio Apostolico. Nel 1930, il 16 luglio, fu prestato un ulteriore omaggio a Nostra Signora della Concezione Aparecida, che fu solennemente proclamata Santa Patrona del Brasile, alla presenza di tutte le autorità civili e religiose del paese. Quel giorno, il Cardinale Leme, Arcevescovo di Rio de Janeiro, pronunciò la consacrazione del Brasile alla Santa Vergine di Aparecida.
 Sino alla decade del 1950, Aparecida continuò ad essere un piccolo centro, nel quale furono introdotti i così chiamati religiosi Redentoristi, che vi giunsero nel 1893, provenienti da Monaco, in Germania. Questi devoti accettarono l’incombenza di aver cura del santuario di Nostra Signora della Concezione Aparecida, facendone la prima parrocchia redentorista in America Latina. Nella metà del XX secolo, nel 1955, si ebbe la costruzione dell’attuale, immensa, nuova Basilica

Il secondo santuario più frequentato al mondo! 
Papa Francesco con e la statua, luglio 2013. 
La Basilica di Nostra Signora di Aparecida è realmente gigantesca, con il suo campanile di 100 metri di altezza, la cupola di 70 metri di diametro, la nave a forma di croce greca – di 173 metri di lunghezza e 168 di larghezza – vale a dire, con una superficie totale di 18 mila metri quadrati e la capacità di poter accogliere sino a 46 mila fedeli! Per le sue proporzioni, Nostra Signora di Aparecida è la seconda Basilica del mondo, seconda solo alla Basilica di San Pietro, a Roma! Il Papa Giovanni Paolo II le diede il titolo di “Basilica minore”, nel 1980. Acclamata come protettrice del Brasile, Nostra Signora di Aparecida è, in particolare, un luogo di pellegrinaggio scelto dai lavoratori, che vi si dirigono tutti i 7 settembre, in occasione della Festa Nazionale.


Nostra Signora di Aparecida è, anche,  in termini di frequenza, il secondo santuario Mariano del mondo!


lunedì 23 settembre 2013

La carità non è un semplice assistenzialismo, dice Papa.

Foto: News.Va
“Qui sentiamo in modo forte e concreto che siamo tutti fratelli", afferma il Papa all’inizio del suo discorso, "nessuno qui è migliore dell'altro"."L’unico Padre è il Padre nostro celeste, e l’unico Maestro è Gesù Cristo ... e guardando Gesù si vede che Lui ha scelto la via dell’umiltà e del servizio, la via della carità”.
“La carità non è un semplice assistenzialismo e nemmeno un assistenzialismo per tranquillizzare le coscienze. No, quello non è amore: quello è negozio, eh?, quello è affare. L’amore è gratuito. La carità, l’amore è una scelta di vita, è un modo di essere, di vivere; è la via dell’umiltà e della solidarietà. Non c’è un’altra via, per questo amore”.
Ma non basta guardare a Gesù, dice Papa Francesco, bisogna seguirlo. E qui una raccomandazione forte: “Non possiamo seguire Gesù sulla via della carità se non ci vogliamo bene prima di tutto tra noi. E’ necessario fare le opere di misericordia con misericordia! Le opere di carità con carità”:
“La società italiana oggi ha molto bisogno di speranza, e la Sardegna in modo particolare. Chi ha responsabilità politiche e civili ha il proprio compito, che come cittadini bisogna sostenere in modo attivo. (…) Ma come Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte che è quella di seminare la speranza con opere di solidarietà, sempre cercando di collaborare nel modo migliore con le pubbliche istituzioni, nel rispetto delle rispettive competenze”.
Seguendo Cristo sulla via della carità, è possibile seminare speranza:
“Sapete? A volte si trova anche l’arroganza nel servizio ai poveri! Sono sicuro che voi l’avete vista: quell'arroganza nel servizio a quelli che hanno bisogno del nostro servizio. Alcuni si fanno belli, si riempiono la bocca con i poveri; alcuni strumentalizzano i poveri per interessi personali o del proprio gruppo. Lo so, questo è umano, ma non va bene! Non è di Gesù, questo. E dico di più: questo è peccato! E’ peccato grave, perché è usare i bisognosi, quelli che hanno bisogno, che sono la carne di Gesù, per la mia vanità. Uso Gesù per la mia vanità: e questo è peccato grave! Sarebbe meglio che queste persone rimanessero a casa!”. Alla fine, in un clima di grande gioia, il saluto del Papa personale, affettuoso, con ciascuno dei presenti che parlano con lui e gli consegnano lettere e piccoli doni e ancora un momento di preghiera comune recitata a voce alta da Francesco che conclude con la benedizione. Ma c’è un fuori programma: prima di lasciare la Cattedrale il Papa riceve il saluto e l'abbraccio caloroso delle religiose di tante congregazioni. In particolare alle suore di clausura Francesco dice:

“Voi siete il sostegno della Chiesa, il sostegno spirituale della Chiesa. Andate avanti con questa certezza. Il Signore vi ha chiamate per sostenere la Chiesa, con la preghiera, con la grande preghiera".


Il Papa invita alla preghiera per la pace dopo l'attentato in una chiesa in Pakistan, 81 i morti.

Concludendo la visita a Cagliari, durante l’ultimo incontro con i giovani, informato del grave attentato contro una chiesa in Pakistan, il Papa ha esortato alla preghiera e a percorrere vie di pace. Papa Francesco ha invitato tutti a costruire in prima persona “un mondo migliore e di pace”:
“Oggi in Pakistan, per una scelta sbagliata, di odio, di guerra, è stato fatto un attentato e sono morte 70 persone. Questa strada non va, non serve. Soltanto la strada della pace, che costruisce un mondo migliore. Ma se non lo fate voi, se non lo fate voi, non lo farà un altro, eh? Questo è il problema, e questa è la domanda che io vi lascio: ‘Sono disposto, sono disposta a prendere una strada per costruire un mondo migliore?’. Soltanto quello. E preghiamo un Padre nostro per tutte queste persone che sono morte in questo attentato in Pakistan ...”.
E ha concluso:

“Che la Madonna ci aiuti sempre a lavorare per un mondo migliore, a prendere la strada della costruzione, la strada della pace e mai la strada della distruzione e la strada della guerra”.

martedì 30 agosto 2011

Angelus del 28 agosto - Benedetto XVI


Cari amici,
ora ritornerete nei vostri luoghi di dimora abituale. I vostri amici vorranno sapere che cosa è cambiato in voi dopo essere stati in questa nobile Città con il Papa e centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo: che cosa direte loro? Vi invito a dare un’audace testimonianza di vita cristiana davanti agli altri. Così sarete lievito di nuovi cristiani e farete sì che la Chiesa riemerga con vigore nel cuore di molti. Quanto ho pensato in questi giorni a quei giovani che attendono il vostro ritorno! Trasmettete loro il mio affetto, in particolare ai più sfortunati, e anche alle vostre famiglie e alle comunità di vita cristiana alle quali appartenete.
Vi confesso che sono veramente colpito dal numero così significativo di Vescovi e Sacerdoti presenti in questa Giornata. Ringrazio tutti dal profondo dell’anima, incoraggiandoli, allo stesso tempo, a continuare coltivando la pastorale giovanile con entusiasmo e dedizione.
Saluto con affetto l’Arcivescovo Ordinario Militare e ringrazio vivamente l’Aviazione Militare per aver concesso con tanta generosità la Base Aerea dei Quattro Venti proprio nel centenario di fondazione dell’Aeronautica Militare Spagnola. Sotto la materna protezione di Maria Santissima, col titolo di Nostra Signora di Loreto, metto tutti coloro che la compongono e le loro famiglie.
Allo stesso modo, nella commemorazione di ieri del terzo anniversario del grave incidente aereo avvenuto nell’aeroporto di Barajas, che provocò numerose vittime e feriti, desidero far giungere la mia vicinanza spirituale e il mio profondo affetto a tutti coloro che sono stati colpiti da questo tremendo avvenimento, così come ai familiari dei caduti, le cui anime raccomando alla misericordia di Dio.
Sono lieto di annunciare ora che la sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2013, sarà Rio de Janeiro. Chiediamo al Signore che già da questo momento assista con la sua forza quanti devono organizzarla e spiani il cammino ai giovani di tutto il mondo perché possano riunirsi nuovamente col Papa in questa bella città brasiliana.
Cari amici, prima di congedarci, e mentre i giovani di Spagna consegnano a quelli del Brasile la croce delle Giornate Mondiali della Gioventù, come Successore di Pietro, affido a tutti i presenti questo grande compito: portate la conoscenza e l’amore di Cristo a tutto il mondo. Egli vuole che siate suoi apostoli nel ventunesimo secolo e messaggeri della sua gioia. Non deludetelo! Grazie.
 
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